Maria Gabriella Sartori, psicologa - psicoterapeuta

 

 

 

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CREATIVITA' E LOTTA TRA MASCHILE E FEMMINILE
Conferenza per la presentazione del libro: “Sfiorandoci appena…” di Tenderini Donatella. Sismondi Editore

"Scienza è distinguere quello che si sa di quello che non si sa"
Galileo Galilei (Pisa, 1564 - Arcetri, 1642)

"La donna, una matrice, un’ovaia, una femmina. In bocca all’uomo suona come un insulto. L’uomo invece non si vergogna mai della propria animalità, ed è orgoglioso se si dice di lui: E un maschio!"
Simone de Beauvoir (Francia, 1908 – 1986) Il secondo sesso.
 
1. Ruolo dell'artista - del creativo - nella società.

Lo studio dei miti e la conoscenza dei processi dell’Inconscio, particolarmente attraverso i sogni ci permettono di capire che la creattività appartiene a tutti i popoli come a tutte le persone. I miti sono ai popoli come il sogno alle persone. Strutturante della mente, della realtà e luogo della creattività.
L’artista è una persona che come tutti noi, deve far fronte ai problemi della vita, con la differenza che lui-lei anticipa, e per la sua sensibilità, avverte per primo cio che accade nella società.
In questo modo, come tutto anticipatore, diventa un “agente di cambiamento”.
Questo ruolo nella società, può favorire il trasferimento su di lui, de tutti i risentimenti, fallimenti, paure, solitudine e incertezza del gruppo al quale appartiene, come se lui fosse il portavoce di tutto ciò che soggiace, di tutto ciò che c’è sotto, e ancora non emerso.
Se l’artista emerge, trascende, è perché il suo messaggio rappresenta la ricostruzione de un mondo che è proprio e di tutti.
Però per il ruolo di portavoce delle angosce di tutti, d’anticipatore, può diventare facilmente il “capro espiatorio”, un elemento perturbante della tranquillità di tanti o tutti, e perciò, vittima de vere e proprie cospirazioni contro il cambio, contro il nuovo, contro l’inedito. (1)
L’artista come il profeta, annuncia e denuncia.
(Come per il gas grisou nelle miniere di carbone, ci si porta un canarino, il quale avvisa ai minatori della presenza del gas letale).

2. Giovannino
“Il nonno Giovannino era rimasto sotto le macerie trenta sei ore…Del tempo trascorso lì sotto non ne parlava mai…Sua moglie Ortensia, piccola e sottile, non si capiva come fosse riuscita a partorire quello stuolo di femmine, né come avesse retto alle “radrizzate” del suo Giovannino, una sera sì e due no la picchiava, affermando che cosi va trattata una donna, per il suo bene, perché non perda di vista la sua modestia e umiltà…. La rabbia di vedersi attorno tutte quelle donne, lui che voleva un figlio, “maschio” straripò: riuscì a maltrattarle tutte, e una ad una si eclissarono discrete, ben decise a non rivivere l’esperienza materna.. Lo lasciarono solo nel terremoto della demenza senile… Mori nel suo letto, inondato dall’intensa luce del meriggio estivo, lo stesso giorno, alla stessa ora in cui veniva alla luce quello che sarebbe stato il suo unico bisnipote maschio.” (2)
Analisi del Racconto.
Prendendo questo racconto come se fosse un paziente.
Le 36 ore sotto le macerie, sono un esempio de situazione traumatica, al limite tra la vita e la morte. Queste esperienze non sono determinanti, nonostante la gravita, sino che mettono in evidenza ciò che pre-esiste. Emerge il meglio o il peggio di un essere umano. Nelle situazioni limiti, si può sempre scegliere, di vivere o di morire. Il problema è come si continuerà a vivere, se vale la pena…di continuare.

Emerge una struttura di personalità previa. Giovannino si comporta come un piccolo dittatore, violento e autoritario, sfoggiando un’aggressività sistematica, che lo porta alla solitudine finale, e alla demenza senile.

Nelle persone molto disturbate, ci sono presenti elementi molto regressivi, che risalgono alla relazione simbiotica tra madre e figli, esistente fin i primi mesi di vita, dove c’è una forma di comunicazione senza parole, c.u. è capace di abitare nella testa dell'altro, sono i cosiddetti fenomeni di lettura del pensiero altrui. Giovanino muore quando “sa” che è nato il bisnipote maschio”. Sappiamo il significato dell’erede, il figlio maschio nel modello patriarcale, come se avesse aspettato fino a quel momento. Né sua moglie né nessuna delle otto figlie se lo darà, come un castigo- o difesa - a tanta sofferenza a loro inflitta. Comunicazione “tele” a distanza.

Il sesso cromosomico è determinato al momento della fecondazione dalla fusione di due cellule. Se la cellula uovo, si fonde con uno spermatozoo portatore de un cromosoma X, lo zigote sarà fornito di due cromosomi XX e in condizioni normali, si svilupperà un individuo di sesso femminile; se invece si fonde con uno spermatozoo contenente un cromosoma Y, si avrà una combinazione XY e si svilupperà un individuo di sesso maschile.
“Io comando, ma lei decide:” (E. De Filippo) Una donna può decidere il sesso del figlio, per determinazione del messo ambiente vaginale: acido o alcalino.
La storia di Giovannino ci porta allo studio de una forma d’organizzazione sociale, il Patriarcato. A questa organizzazione sociale corrisponde una soggettività che le è propria. L’essere umano non è un’idea abstracta, sino un essere reale concreto, storico e sociale, e frutto del cambio ed evoluzione permanente. (Il cannibalismo è una fase evolutiva).

3 - Matriarcato e Patriarcato.
Matriarcato e patriarcato sono due forme, due modelli d’organizzazione socio economica. Lo stadio del diritto materno precede allo stadio del diritto paterno e i due diritti continuerebbero poi ad alternarsi in una sequenza di lotte, superamenti e arricchimenti dialettici. Nel matriarcato, la donna, in quanto madre, ha il predominio e il potere.
Il patriarca, è sia l’autorità che l’istituzione basata sull’autorità del più anziano dei discendenti maschili.
Queste due istituzioni, sono frutto di un’evoluzione storico-sociale molto complessa.
Il paleolitico, periodo preistorico più antico, inizia con il processo d’umanizzazione fino a 12.000 anni a.c. L’uomo del paleolitico e un nomade, che vive in tribù, della raccolta, la caccia e la pesca. Si pratica l’infanticidio e il cannibalismo. Il Diritto è matriarcale , ma esiste la parità tra i due sessi.
Tempo lunare e miti della Madre Terra. Nell'arte c'è la danza circolare per augurarsi buona caccia, Il maschile è rappressentato dal cavallo, il bisonte, - l’energia- il femminile dalla caverna, e contenitori.

Intorno all’9.000 - 8.000 a.c. a consequenza di cambiamenti climatici, e fine dell’ultima glaciazione, si passa progressivamente dalla caccia e raccolta all’allevamento e domesticazione del bestiame. Nasce l’agricoltura, l’irrigazione, il calendario, (attuale Turchia Orientale e Iraq), alcune popolazioni diventeranno stanziali, si costruisce la casa in mattone, perché è necessario seguire e curare l’intero ciclo produttivo delle culture. Passaggio dalla tribù, alla famiglia e città.
Mito del paradiso perduto- la perdita della libertà del nomade, rispetto all'agricoltore.
Inizia il patriarcato o diritto del più forte.
Il pastore continua essendo nomade o seminomade, l’agricoltore diventa stanziale. (Caino e Abele)
Sia il cacciatore che l’agricoltore vogliono sapere, conoscere. Il primo le leggi che regolano le migrazioni degli animali e uccelli, e il secondo, le leggi del succedersi delle stagioni.
Il mito offre un ordine al mondo, mette ordine nella realtà.
Il cacciatore primitivo teme che l’animale scompaia, che la lancia non dia nel segno, che la trappola resti vuota.
Il mito, forma di pre-scienza , spiega, cerca di conoscere, ordina e prevede la realtà.
“La funzione fondamentale del mito è quella di stabilire i modelli esemplari di tutti i riti e di tutte le azioni umane significative”. Offre il modello ogni volta che si deve fare qualcosa, d’animato, di vivo, sia nel ordine biologico, psicologico o spirituale.
La ierogamia (genesi del Sacro) Cielo-Terra, Sole-Luna, è concepita in termini precisi come”: “ut maritus suprafeminam in coitione iacet, sic coelum supra terram. (3). (Parità o sottomissione?)
Il mito de Adamo ed Eva Nella nostra cultura occidentale, ebreo (4, 5) – greco – cristiana , rappresenta l’atto di nascita del Patriarcato.
Le diverse tribù semitiche, de popoli nomadi, - prendono come miti del origine, la loro genesi, de popoli stanziali, i sumeri, una civiltà sedentarie, d’agricoltori.
La civiltà occidentale ha il suo origine nella Mesopotamia, tra il Tigri e l’Eufrates (attuale Iraq) circa 4.000 a 3000 a.c.
L’accadico Lil–itu “signora dell'aria”, potrebbe riferirsi alla divinità femminile sumerica Ninlil, dea del vento del sud e moglie de Enlil.
Nell'antico Iraq, il vento del sud è associato alla aggressione portata dalle tempeste di polvere meridionali, e in generale con le malattie.
L’accadico Lilitu, passa all’ebraico come Lilith, -dalla radice protosemitica "L-Y-L", notte, infine demone, spiriti aerei che portano malattie.
La prima donna creata, compagna de Adamo, e precedente ad Eva è Lilith.
Nella Genesi, 1.8, “ E Dio (Elohim) disse: facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza, e domini sui pesci del mare e su gli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. “Dio creo l’uomo a su immagine, ad immagine di Dio lo creo, maschio e femmina li creo”. (Specie umana, de umus terra, genere maschile e femminile.)
E poi dio disse: Vi do ogni erba, che produce seme, e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. (Sesto giorno) 4.(Genesi, Bibbia di Gerusalemme).
“Adamo e Lilith non ebbero mai pace insieme, perché quando egli voleva giacere con lei, la donna si offendeva per la posizione impostate. Perché mai devo stendermi sotto di te? Anche io sono stata fatta di polvere, sono una tua uguale”. Poiché Adamo voleva ottenere la sua ubbidienza con la forza, Lilith irata mormoro il nome di dio, si librò nel aria e l’abbandono. (5. Colonna Maria Teresa, Lilith, La luna nera.)
Nella Genesi 2.23, Il signore Dio non aveva fatto piovere, e Nessuno lavorava il suolo e faceva salire sulla terra l’acqua dei canali, allora il signore Dio plasmo l’uomo con la polvere del suolo è soffio nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. (L’uomo impose il nome a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche –logos- ma non trovo un aiuto che le fosse valido. Allora il Signore plasmo con la costola una donna, e l’uomo disse: “Questa volta essa e carne dalla mia carne, ossa dalle mie ossa, si chiamerà donna,- Ishsha -perché dal uomo. Ish- è stata tolta. (Donna una parte/costola dell’uomo).

La Lilith ebraica non deriva da un unico corrispondente, altre figure concorrono a formare il simbolo. “Lamassu” mezza donna e mezza vacca, la parte femminile del bue alato con volto umano barbuto degli assiri. Ma il fascino femminile viene da Ishtar – Innana dei sumeri- e l’Astarte siriana, con la quale si praticava la prostituzione sacra.
Cosi come la Cananea Asherah, venerata dagli stessi ebrei.
Nel divieto imposto dell’adorazione di una divinità femminile, che possiamo leggere la componente di femminista ribelle in Lilith. Un simbolo di bellezza, fecondità e femminilità confluiscono a ravvivare una figura fino allora solo simbolo di morte e devastazione. Un mito rifiutato.

Questo mito non e un tentativo di spiegare il passato, ma di comprendere noi, qui e adesso.
Lilith, la Luna nera, in contrapposizione alla Luna bianca, significa liberare un aspetto parziale della femminilità , che sia l’uomo, sia la donna stessa hanno scisso, tra il femminile positivo e negativo, attivo e passivo, infine portato nel campo della psicopatologia.
Lilith esprime il bisogno di ciò che manca sia per l’uomo, sia per la donna.

La Lilith fatta come Adamo, uguale, di polvere, della stessa materia non poteva essere accettata dalla cultura ebraica, perché significava un rovesciamento del dominio incontrastato del patriarcale. E l’uomo che copre la terra, e sempre la terra che riceve il seme. E il maschio che dirige, comanda il gregge. Adamo e Javhe stabiliscono in accordo, norme di solidarietà maschili. Il principio femminile deve allora sottostare e riconoscere come giusta la sua limitazione, in tutti i campi.
La scissione è nata, la nevrosi in atto.
Il patriarca avrà la moglie, o tante moglie e l’amante, e le schiave. Eva è una costola de Adamo, e il diritto del più forte finisce con l’uguaglianza tra i sessi. (Tuo marito ti dominerà ).

DAL MITO ALLA FILOSOFIA:
Questa degradazione della donna, ci permette di capire l’omosessualità nell’antica Grecia.
Per Aristotele, allo schiavo nulla del proprio essere le appartenne. Lo schiavo é materia, soma,
Il Padrone è intelligenza, nous, forma pura. Il padrone pensa, filosofa, e lo schiavo lavora. E tutti i due formano un’unità naturale. Ci sono elementi che comandano e elementi che sono comandati.
Pure nel anima, c’è per natura una parte che comanda e una parte che è comandata, una parte razionale, e una parte irrazionale.
Il libero comanda allo schiavo, in modo diverso che il maschio comanda alla femmina, l’uomo al ragazzo… perché lo schiavo non possiede in tutta la sua pienezza la parte deliberativa, la donna la possiede ma senza autorità e il ragazzo la possiede ma non sviluppata. ( 6 )
Secondo il pensiero greco classico, lo schiavo è uno strumento di lavoro equivalente ad un arnese o ad una bestia. Donne e bambini, idioti, essere inferiori. La donna servirà alla riproduzione e come dice il poeta: “il silenzio reca grazia. “( 7 )
Il cristianesimo rivoluziona l’antichità classica. Lo schiavo diviene servo della gleba e di Dio. Se lo schiavo aveva un corpo –ed un’anima non riconosciuta- appartenente al Padrone, il servo si dissocia in un corpo che appartiene al Signore feudale, ed un’anima libera che appartiene a Dio.
Il corpo subiva miserie, pene e oppressioni in terra, ma la sua anima libera le permette l’emancipazione, donandola al Signore dei cieli. ( Il servo per aver peccato, ha l’obbligo di rispettare e obbedire al signore feudale e questo a sua volta al vescovo.)
A partire del secolo XI, con l’aumento della produttività, le scoperte tecniche scientifiche, la scoperta del Nuovo Mondo, rivoluzionarono la produzione, mettendo a crisi tutto il sistema feudale.
Compare la borghesia come classe sociale, e i servi automanomessi fuggono del lavoro servile della terra verso le città, alla ricerca della libertà. Scoppiano in Europa movimenti eretici, i diseredati del feudalesimo, insieme alle nuove classi sociali che ambivano il potere. Nasce l’Inquisizione, espressione della volontà di annichilimento di questa anima, adesso riconosciuta come libera, pero se diventa ribelle o eretica, solo può essere salvata o riscattata con il castigo e tortura corporale. L’Inquisizione, iniziata nel secolo XII contro catari e valdesi, si estese tra il 1450 e il 1700 nella caccia alle streghe, in tutta Europa,… in realtà, contro le donne sapienti dei villaggi.

SOR JUANA INES DE LA CRUZ.
LA PRIMA DONNA INTELLETTUALE DELL'AMERICA.

SOR Juana Inés de la Cruz, de Asbaje y Ramirez –(México, 1651 - 1691)
La Maggiore figura delle lettere ispanoamericane, del secolo XVII.
Famosa a 16 anni, brillò nella corte del Virrey de Nueva Espanya in Messico. Nonostante la fama a 16 anni entra nel convento delle carmelitane scalze, e poi definitivamente, nell’Ordine di San Jeronimo. “Per studiare e scappare al matrimonio”. Nella sua cella raccoglie la biblioteca più completa dell'epoca, 4.000 volumi. Scrive poesie e opere teatrali, realizza esperimenti scientifici, riceve le personalità di quel periodo.
Sor Juana è un’intellettuale in un universo dove le donne seguivano una vita di Servitù e silenzio. Lei rompe il silenzio e comunica a tutto il Messico le sue idee. Che ci arrivano fino ad oggi.
Figlia illegitima, di madre analfabeta, india o metticia, che amministrava la propria azienda mentre il padre, un nobile spagnolo, capitano dell’Esercito, un conquistador, è stato assente della sua vita. ( 8)
Uomini che avevano lasciato le loro donne in Spagna, i latinoamericani sono figli di padri spagnoli e indigene violate o sottomesse a pagamento.


Suor Juana

REDONDILLA:
HOMBRES NECIOS QUE ACUSAIS / A LA MUJER SIN RAZON,
SIN VER QUE SOIS LA OCASIÓN/ DE LO MISMO QUE CULPAIS.
COMBATIS SU RESISTENCIA / Y LUEGO CON GRAVEDAD
DECIS QUE FUE LIVIANDAD / LO QUE HIZO LA DILIGENCIA.
OPINIÓN NINGUNA GANA/ PUES LA QUE MAS SE RECATA
SI NO OS ADMITE ES INGRATA/ Y SI OS ADMITE ES LIVIANA.
~~~~
¿ CUAL ES MAS DE CULPAR, / AUNQUE CUALQUIER MAL HAGA,
LA QUE PECA POR LA PAGA? , O EL QUE PAGA POR PECAR?
BIEN CON MUCHAS ARMAS FUNDO
QUE LIDIA VUESTRA ARROGANCIA,
PUES EN PROMESA E INSTANCIA,
JUNTAIS DIABLO, CARNE Y MUNDO. [ * ]


Il vescovo di Puebla, nel 1690, le riconosce il suo talento ma le raccomanda críticamente, di dedicarsi di più alla vita monastica, che alla riflessione teologica. “La vita monastica è piu d’accordo con la sua condizione di donna e di suora. La riflessione teologica e un esercizio riservato agli uomini. “ –
( Siamo nell’Inquisizione , la persecuzione agli ebrei in Spagna, Messico e Peru).
Lei se difende rivendicando il diritto delle donne all’apprendimento e studio. Ciò nonostante la critica del vescovo la colpì profondamente, vendette la biblioteca e tutto quanto aveva in beneficio dei poveri e si consacro totalmente alla vita religiosa. Alcuni anni dopo, il Messico è devastato dal colera, lei si contagia assistendo le consorelle e muore all’età di 44 anni.
Se l’Inquisizione fu un prodotto del feudalesimo in decadenza per fronteggiare al capitalismo emergente, alla borghesia e alle masse espropriate, la Rivoluzione Francese segna l’ascesa de una nuova classe sociale, la borghesia e l’avvento dell’industrializzazione.
Nella schiavitù, allo schiavo/a nulla del suo essere le appartiene. La donna, come bambini del padrone sono essere inferiori. Nel feudalesimo, al servo le è riconosciuta un’anima libera in un corpo incatenato.
Nel capitalismo si riconosce all’operaio un corpo libero e un anima libera. Libero di scegliere dove vendere la propria forza lavoro.
Il suo corpo ha un valore commerciale, sia come produttore di merce, che come consumatore.

4 - Dalla rivoluzione francese al sufragismo.
La rivoluzione francese con i suoi ideali di Libertà, Uguaglianza e Fraternità, segna l’ascesa di una nuova classe sociale, la borghesia, e con la filosofia illuminista, si possono individuare glia albori del movimento femminista.
La Dichiarazione dei diritti dell’Uomo e del Cittadino –23 al 26 agosto 1789- stabilisce che:
Tutti gli uomini nascono e muoino liberi e uguali,
I diritti dell’Uomo sono: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione.
La legge è l’espressione della volontà generale e tutti hanno il diritto di farla.
Tutti sono ammissibili nel pubblico impiego, secondo la loro capacità, virtù e talento (uguaglianza). (Nelle colonie gli schiavi diventano liberi e gli ebrei in Francia avranno gli stessi diritti dei cittadini.)

Olympe de Gouges, 1791, rivendicò l’estensione alla Donna dei Diritti dell’Uomo. Liberté, egalité e Fraternité. [Vedere allegato 1]
Propone la Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina. La Convenzione nel 1793, respinse il progetto della de Gouges, nonostante il moltiplicarsi di tesi a favore del diritto delle donne alla cittadinanza, e fu ghigliottinata nello stesso anno, “per aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso ed esserci immischiata nelle cose della Reppublica “. (La marselleise: marchons enfants de la patrie).
Il patriarcato continua, pero il nuovo fenomeno è l’organizzazione e partecipazione delle donne che ha inizio all’epoca.

I concetti di Ragione e Progresso, la fiducia nella capacità da miglioramento umano, di realizzazione, favoriscono la discussione sulla condizione storica delle donne.

Le posizioni teoriche su cui nacquero i movimenti femminili ottocenteschi furono essenzialmente due.
corrente egualitaria: la donna appartiene al genere umano e per conseguenza uguaglianza politica. (humano, de humus )
B- siamo uguali ma non identici: identità di genere femminile, corrente dualista. Differenze di genere.
Il codice napoleonico colpi pesantemente gli ideali di trasformazione definendola proprietà dell’uomo e riaffermando che il compito principale della donna è quello di fare figli.
(Hegel dirà che il Padrone e padrone perché rischia la vita. La donna la rischiò nel parto, fino a tre generazioni fa! E non solo li)
Il segnale di ritorno al conservatorismo subito percepito dalle protagoniste, le avvicinò ai circoli socialisti utopici, ai gruppi di dissidenza religiosa, e inizia la battaglia per la parità giuridica: diritti della famiglia, fine della disparità giuridica, ammissione della dona a tutte le funzioni e occupazioni, diritto al voto e all’istruzione. (1945)-
Il movimento delle donne riemerge dopo la seconda guerra mondiale, con la pubblicazione del Secondo Sesso nel 1949 de Simone de Beauvoir che avvia una profonda riflessione sulle radici dell’oppressione femminile. L’uomo, soggetto della storia, e la donna considerata L’Altro.

FREUD E MELANIE KLEIN.
Nemmeno la Psicoanalisi si è potuto sottrarre alla visione Patriarcale. Nonostante il genio di Freud, che considerando il Complesso de Edipo e la castrazione al centro della scena neurotica, faceva sì che la donna diventasse un maschio castrato. E se ribelle, una donna fallica.
Solo con la seconda generazione de Psicanalisti, scopriremmo che non esiste soltanto l’Invidia del Pene, bensì l’Invida del seno e dell’Utero. Si potrà capire l’importanza della madre, della relazione corporea e psicologica tra madre e figlio. Potremmo finalmente capire che la creatività è possibile perché qualcosa ci manca, essendo la capacità de mettere insieme due idee diverse, per farne un’altra idea, Terza. –che contiene e supera alla precedenti.
Sia il maschio, sia la femmina, potrà dare generosamente all’Altro quello che si ha, e ricevere ciò che non si ha.
L’artista, quando crea, sta elaborando simbolicamente un lutto: al posto dell’oggetto perduto, ci sarà la sua opera.

FRIDA KHALO.
Magdalena Carmen Frieda Khalo y Calderón, - México, 1907 – 1954.
“Ho dipinto la mia realtà, non i miei sogni”.
Nelle sue opere, Frida mostra sia le sue ferite fisiche, causate dall’incidente, dalle cure mediche a posteriori, sia le ferite intime.
Il suo linguaggio è simbolico, ricco di metafore di tutto il mondo. Miti aztechi, classici, dell’Oriente e del folklore messicano, del cattolicesimo, Marx e Freud.
Il padre, un ebreo- tedesco - ungherese, che emigra a 19 anni, da solo, nel Messico de Porfirio Diaz. Fotografo professionista. La madre, messicana, cattolica praticante. Il Messico aveva da poco scoperto il petrolio, e P. Diaz attirava l’immigrazione de capitali europei, di scienziati e uomini d’affari, per mettere un limite agli USA. La popolazione locale, analfabeta, era in un 90% dipendenti dei proprietari terrieri. (Servitù per li indigeni, capitalismo per la classe dirigente). (Frida allattata da un’indigena messicana). Frida nasce nel Coyoacan, vicino a Morelos, patria dell’Emiliano Zapata, lider dei contadini senza terra.- dal 14 al 17, lotta dei zapatisti.


Le due frida

Le due Frida. 1939.
Frida parla in una poesia dell’adolescenza: ”Lui mi seguiva, io fini per piangere, rifugiata in un angolo della parrocchia, protetta dal mio scialle con le frange, che s’inzuppo di lacrime” – Si riferisce ad un’esperienza traumatica dell’infanzia, forse ad un abuso sessuale. Non fu mai capace di esprimere a parole il male che le era stato fato, ma poteva evocarlo indirettamente, nei suoi quadri, nel diario, che iniziò dopo la morte del padre. “Un orribile segreto”. Inizio la sua época ribelle, si veste e comporta da maschio-
A 22 anni si sposa con Diego di Rivera, e nel 39, a 32 –34- (si cambia l’età) anni dipinge
Le due Frida: il suo capolavoro. Si era divisa da Diego, perché scopre la doppia infedeltà e tradimento. Da un anno lui aveva una relazione con la sorella.
La Frida di sinistra, che veste come la madre alla época del matrimonio con suo padre. L’abito bianco, nell’epoca quando Frida era una bambina; su quest’abito ci sono particolari inquietanti, che alludono “alla vecchia storia”. La camicia è aperta e metà del cuore è stato tagliato via: l’è rimasta l’altra metà. L’apertura della camicia si estende verticalmente lungo tutto il busto, con i colori dell’innocenza, ma con la forma dei genitali femminili, con un fioco bianco al posto della clitoride.
Frida sembra mantenere il controllo delle emozioni, nonostante la gravissima mutilazione che ha subito al cuore.
Il cuore diviso a metà, che sanguina e macchia la gonna, all’altezza dei genitali. (l’abuso sessuale) piccole macchie ancora sotto e poi il ricamo dei fiorellini, “deve essere costato molto tempo e fatica ricamare i fiorellini sopra le macchie del sangue: il tempo necessario per elaborare le ferite, la profanazione subita nell’infanzia, quasi riuscita, ma mai superate completamente. Eco perché con il tradimento di Diego e la sorella, la Frida della destra, ha in mano una miniatura de Diego, diventato piccolo in mano alla Frida –Tehuana: la Frida adulta, amata da Diego, e cosi tradita. Se interrompe la circolazione sanguigna, ma lei sopravvivere, perché ha bloccato in tempo con una pinza il vaso sanguigno aperto. Continuerà a vivere, con il cuore diviso a metà. Le due Frida dipendono una dall’altra, e nessuna delle due può lasciare andare l’altra. Entrambe sopportano il loro destino con dignità regale. (Due Frida e centinaia de legami. Sintesi di Matriarcato e Patriarcato)


La Tehuana: i colori indicano Distanza: azzurro; giallo- verde chiaro: pazzia, mistero.


Le tehuane, donne amate da Diego e Frida, orgogliose e sicure di sé, abitano in Yuchitàn, una regione dell’Itsmo di Tehuantepec, sud del Messico, nella quale il matriarcato si conserva fino ad oggi. Dell’abito di Tehuana, colorato e molto elegante, esiste una versione bianca per la domenica.
Nel 1943 Frida dipinge: Autoritratto di Tehuana, o Diego nei miei pensieri. Il ritratto di Diego nella fronte, affettuoso e amichevole, indica che lui domina i suo pensieri, che prendono la forma de fili bianchi e neri. I fiori, la bungaville, che copre interi muri, abbellendo le case, e la margherita: m’ama, non mi ama. Se lui mi ama, quanto mi sento bella!
In quest’epoca Frida s’interesso molto alla mitologia indiana, è certo che conoscesse la storia di Parvati e Siva, dove la dea Parvati, dovete dimostrarli di potersi misurare con lui nel suo campo, quello dell’ascessi.
Si sottopose a tutte le punizioni prescritte e praticò a lungo l’ascetismo: alla fine gli dei ebbero compassione e premiarono i suoi sforzi, perché temevano che le energie emanate da Parvati, potessero provocare danni. Frida aspetta con infinita pazienza che Diego la ami davvero. (9 ) (10).


 

La colonna spezzata, 1944. Autoritratto, 1948.

Un anno dopo, nel 1944. Frida è invitata a partecipare a due mostre importanti a New York, era diventata docente, ma i tradimenti di Diego provocavano un peggioramento della sua salute, causata dal disaggio psicologico.
La colonna spezzata, é un inventario preciso del suo stato, una traslazione visiva dei tre episodi della sua vita che la avevano profondamente ferita e sconvolta. In primo luogo c’è la colonna ionica, il supporto che si è roto dentro di lei, e con il suo delicato capitello, viene interpretata come via di mezzo tra forza e tenerezza, ovvero fra maschile e femminile. La colonna in tanto elemento antico, allude ad una ferita dell’infanzia, i nove anni, dove si spezzò con le esperienze traumatiche la sua stabilita come persona. La seconda ferita e l’incidente in autobus a 18 anni, dove venne trapassata da un palo. Le ferite alla colonna furono curate con ripetute operazioni e con l’uso di busti di sostegno. La terza ferita sono i tormenti provocati dallo stile di vita di Diego di Rivera. I chiodi sono le scappatelle e infedeltà. “Estar clavado”, “clavar”, significa tradire. Lei mostra la sua nuda verità. Malgrado le lacrime sembra impassibile. Mostra un orgoglio esteriore, mascherando il dolore intimo. I seni bellissimi riportano alle divinità indiane Parvati e Kali, due anime in un peto solo. (Se avesse voluto rappresentar il patriarcato, avrebbe utilizzato la colonna dorica ?)
L’Autoritratto del 48, ci mostra una Frida disperata. I fiori sullo sfondo sono appassiti, una vegetazione rinsecchita, piange silenziosamente. Nel pizzo del “ huipil”, il simbolo ying e yang è inserito più volte: simbolo della totalità, del maschile e femminile, della perfezione, dell’integrazione reciproca, e del superamento degli opposti, in un’unità totalizzante. Frida ha quasi rinunciato alla speranza di raggiungere con Diego l’ideale della copia armonica Parvati – Siva della mitologia orientale.
Neppure l’ascetismo rappresentato dal “ huipil” che le donne tehuane indossano di domenica, la renderà una moglie felice.

A modo di conclusione.
L’emergente femminino, dopo più di 5.000 anni di Patriarcato, e forse l’elemento culturale attuale più significativo.
Se la battaglia per l’emancipazione della donna aveva avuto come obiettivo il raggiungimento della parità giuridica, politica ed economica, il seguente obiettivo sarà l’affermazione della differenza della donna, intesa come assunzione storica della propria identità di genere e di ricerca di valori nuovi per la totale trasformazione della società.
La trasformazione della società potrebbe avvenire, a mio avviso, soltanto se il 52 % della specie è pronta per assumersi l’amministrazione dei problemi del mondo in qualità di socia con pieni diritti.
Non sulla base dell’invidia, concorrenza e/o rivalità, tra dominio de un genere sul altro, sino sulla complementarietà e collaborazione, tra esseri umani che sono uguali (umani de umus- terra) ma allo stesso tempo diversi. Partecipazione e integrazione de eros e logos, tra maschile e femminile, tra fare ed essere, tra forza e tenerezza , tra approfondire, conoscere pazientemente anziché produrre a tutti i costi. Tra destra e sinistra, tra Madre Terra e Dio Sole, Sole e Luna, infine tra Sole e Mare.
Ritorniamo alla Genesi 1.8:
Uguali ma non identici.
“Dio creò la specie umana –umano de Umus -Terra - a sua immagine (condensazione)
maschio e femmina li creo”.


Note:
1. Pichon Riviere, Enrique, El proceso creador, (III) Ediciones Nueva Vision, Buenos Aires, 1993, pag. 25
2.Tenderini Donatella, Sfiorandoci Appena. Sismondi Editore, Treviso, 2007, pag. 56, 7
3. Mircea Eliade, Trattato di storia delle religioni, Boringhieri, TO, 1956.
4. Ebreo, radice avvar, passar, e colui che passa, che erra de un paese all’altro. E la Bibbia la sua “patria portatile, virtuale”.
5. Adamo, nome simbolico del uomo, del aramaico “adama”, “la terra”, la polvere, mentre “a” vuol dire soffio e “dam “, sangue. Adamo è la- terra –che- diventa- sangue -e - vita. L’antico mito intuisce sia l’autogenerazione della vita sulla terra, conseguenza dell’evoluzione della materia, partendo dalla polvere delle stelle, -la scienza attuale stima che questo processo si realizza 15 miliardi d’anni dopo il Big-bang, -sia la non differenziazione sessuale nelle prime forme di vita. Inoltre il mito viene utilizzato per la produzione e riproduzione di una nuova gerarchia sociale, il patriarcato. Il Dio padre da la vita, e la eredita al maschio. La donna non interviene nella generazione dei figli, né nella distribuzione della propieta, è un’appendice dell’uomo, e inoltre, colpevolizzata- per voler sapere- Ad un’intuizione scientifica, se contrappone un contenuto politico-ideologico.
( M. G. Sartori, pag, 266.)
6.Aristotele, Politica, Economica Laterza, Bari, 1993, pagg. 26, 27.
7. Ibidem. L’agricoltura e un’invenzione femminile, più duro della vita nomade, la pastorizia. Il nomade accetta l’agricoltura di mal grado. (Lavoro, uguale a condanna, sudore). Lotta tra
Caino –agricoltore- e Abele, pastore, preferito dal signore. Idem con Genhgis Khan, vita nomade, pastori, hanno bisogno di tanto spazio, lottano contro i cinesi, coltivatori - del riso. Un consigliere del Khan le dice: puoi chiedere tributi. (Aristotele: il gregge e come un campo coltivato, il nomade non ha voglia di faticare, il sudore e l’agricoltura. )
8. Ricordiamo che nella conquista e colonizzazione del Nuovo Mondo, era soltanto soldati, uomini che avevano lasciato le loro donne in Spania. I meticci sono i figli del conquistatore, ora violentando (rapporto amo, padrone-schiavo) o con la sottomissione delle donne indigene (rapporto servo-signore).
9. La Tehuana è la donna forte del Mejico, la matriarca, l’ape regina, donna libera, passionale, intelligente e industriosa. Cosi forte nel lavoro, portano soldi a casa, allo stesso tempo, amorevoli, educano y figli, dirigono l’economia familiare. Con spirito di solidarietà e giustizia sociale.
10.Frida, Rizzoli Editore, Milano, 2006, pag. 140 a 240.
[ *] Traduzione: Uomini stolti che accusate/ la donna senza motivo, / senza vedere che siete voi la ragione/ di ciò che accusate./ Combattete la sua resistenza/ e poi con severità / dite che era leggerezza/ ciò che fece con diligenza? / Opinione alcuna vince/ poiché colei che più ha pudore, /se non vi accoglie è ingrata / e se vi accoglie è leggera?/ O quale si deve incolpare maggiormente, sebbene entrambi facciano male: / colei che pecca per denaro/ o colui che paga perché pecchi?
Il bene con molti armi / che si oppone alla vostra arroganza / poiché alla promessa e all’ istanza/
Unite il diavolo, la carne e il mondo.


BIBLIOGRAFIA.
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Caimani, Storia dell’ebreo errante, Rusconi Libri, Milano, 1995.
Colonna, Maria Teresa, Lilith, La Luna nera, Edizioni del Riccio. Firenze.
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La Bibbia di Gerusaleme, Edizione Dehoniane, Bologna, 1992
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Mircea Elide, Trattato di storia delle Religioni, B. Boringhieri, Torino, 1976.
Pichon Riviere, Il Proceso Creador, Ediciones Nueva Visión, Buenos Aires, 1993
Prignitz-Poda, Helga “ Frida Khalo”, Rizzoli Editore, Milano, 2006
Sartori, Maria Gabriella, Desaparecidos, Violencia y salud mental, Nova Cultura Editrice, Rovigo,
1995.
Sartori M.G. Lo psicoterapeuta e i suoi sistemi di riferimento. V Congresso nazionale di Psicologia Clinica. Pagus Edizioni, Treviso, 1993.
Tarozzi, F. Movimenti Femminili in Dizionario di Storia.