Maria Gabriella Sartori, psicologa - psicoterapeuta

 

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IL SENSO DI COLPA IN PSICOANALISI


ORIGINE DEL SENSO DI COLPA

Colpa, del latino culpa, secondo la definizione data dal dizionario, significa:
• 1-azione contraria alle norme morali
• 2-comportamento negligente, imperito o imprudente da cui deriva un danno agli altri
• 3 crimine, dolo, reato
• 4-peccato, mancanza
• 5-rimorso conseguente a un azione ritenuta ingiusta, immorale.

Rimorso, del latino rimosus, significa “pieno di fessure o buchi”, buchi che vengono da “rimordere,” “mordere di nuovo”. Rimorso è il tormento che si prova per la coscienza di aver fato del male e non il bene che c'era possibile.
In Totem e Tabù, Freud studiò il conflitto edipico nell'orda primitiva, dominata da un padre - capo - potente. I fratelli, in questo tipo d'organizzazione sociale, s'associarono per uccidere il padre e poi divorarlo Questo cannibalismo fu interpretato come un intento d’identificazione con il padre incorporandone una parte. Quando l’odio dei figli fu soddisfatto emersero i sentimenti affettuosi dando luogo al rimorso e al senso di colpa. Il padre morto diventa il totem, e nacque il tabù dell'incesto- la rinuncia alle donne dell’orda, e l'istituzione dell’esogamia.
Questa visione patriarcale implicita nella teoria psicoanalitica, è oggi ampliata con la moderna antropologia, la storia delle religioni e gli studi dei miti (Mircea Eliade).Il patriarcato e un'organizzazione economico -sociale molto posteriore nell’antropogenesis e sociogenesis. Espressione del Neolitico, implica la scoperta dell'agricoltura.
Il mito è la forma più arcaica di conoscenza che cerca di spiegare l’origine delle cose, della vita, della morte. E una vera codificazione della saggezza pratica che prende carattere religioso.
Religione deriva de “Religio-onis,” significa “il legame o l'unione con la divinità”, intendendo per divinità ciò che genera, ciò che nutre, ciò che permette la vita. L’uomo del Paleolitico, Homo Sapiens- dopo circa due milioni d'anni d'umanizzazione è il nostro più vicino e antico antenato. Vive della caccia, la pesca e il raccolto de piante e tuberi. Ciò che la Madre Natura offre.
Vivere della caccia, uccidere per vivere, versare il sangue dell'animale, un sangue uguale al proprio, crea, attraverso i millenni una solidarietà mistica tra l’uomo e l'animale: Questo viene idealizzato e deificato, mutato, trasformato in un dio, perché permette la vita. Diventerà uno de i suoi dei, e i suoi Totem.
Se il dio e “ di ciò che si vive”- uccidere il dio -pianta, il dio -animale, genera sia il ringraziamento sia il rimorso. Il sacrificio rituale è uno scambio con il dio =se lo ringrazia per ciò che ha dato= Il rimorso è invece espressione della colpa. Colpa per averlo mangiato però ogni volta, morsico di nuovo. Ho la coscienza d'avere fato male e non il bene che era possibile. Il sacrificio, (“umano, animale o vegetale”), e un ringraziamento, una restituzione alla Madre natura, ciò che da lei si è preso.
Vediamo così come nel senso di colpa, c’è implicito il dolore (conscio o inconscio) per la propria aggressività.
Responsabile e chi rispondere, chi se prende l’incarico, il compito, chi e capace d’assumere un'azione.

ISTANZE DELL' APPARATO PSICHICO. ES, IO, SUPER IO
Nella teoria psicoanalitica, il senso di colpa (Freud) è il risultato di un conflitto fra l'Io e il Super Io che si manifesta come una necessità di castigo. Una delle fonti importanti di questo conflitto e costituita da alcune pulsioni provenienti dall’Es.
Questo modello chiamato “topologico” dell'apparato psichico, completa una prima concettualizazione, un modello dinamico della mente, con la divisione in conscio, preconscio e inconscio. Un. sistema in costante interazione.(Vedere allegato pagina 5.)
Nell'Es regge il processo primario e il principio del piacere.
La funzione del Io è: la percezione, l'adattamento alla realtà, (principio de realtà) e la sintesi, l'unione di tendenze opposte. La funzione sintetica del Io permette il far concordare gli impulsi provenienti dell'Es con le esigenze della realtà. Più le intimazioni che vengono del Super io.
Il senso di colpa è l'espressione di un conflitto intrapsiquico, espressione dell'ambivalenza e dell’eterna lotta tra aggressività, o destruttività, e la tendenza verso la vita, la costruttività, l’unione, l’amore.
Il contenuto psicologico della colpa è “Non sono buono, mi merito un castigo”- La ricerca inconscia di un castigo, porta a volte al fallimento, al crimine, alla delinquenza, alla malattia mentale o psicosomatica.
Freud distingue due origini del senso di colpa: 1- una e la paura dell'autorità esterna, 2- l’altra, posteriore, e la paura del super io-(o coscienza morale) vale a dire le autorità interiorizzate. La prima ci porta alla rinuncia al piacere, per paura del castigo. La seconda ci porta all necessità di castigo, alla necessità d'espiazione. Il Super Io che giudica e vigila da dentro sottomette al Io, per angoscia, per la paura di perdere l'affetto e la protezione delle figure significative.
Nell'adulto, molte volte il “destino”, se avverso, sostituisce le figure genitoriali, “le disgrazie” significano che “non si è più amati dall'autorità suprema, gli dei, ” o il meritato castigo per la propria aggressività. Molte volte, il destino non è altro che lo stesso soggetto, (con il suo senso di colpa inconscio), che provoca a se stesso, mediante la coazione a ripetere, le situazioni che le sono avverse.
In ogni nevrosi si cela una certa dose di senso di colpa (inconscio), che a sua volta, rafforza i sintomi utilizzandoli come castigo. Castigo rivolto a se stessi, (masochismo), o verso l’esterno, (sadismo.)
L'aggressività che caratterizza il Super Io, (super-io sadico) dominato dalla destruttività, diventa l'esigenza di punizione Il’ Io lo manifesta sottometendosi al Super Io, Il sentimento di colpa e l'espressione di questa relazione disturbata.

Caso clinico: La dipendenza del Io ad un super io sadico possiamo vederla nel seguente caso clinico. Il paziente che chiameremo P. è il 4 figlio maschio, in una fratia de cinque fratelli .Educato come una bambina dalla madre, felice de aver avuto un anno dopo di lui, la 5° e ultima figlia, finalmente femmina. Deriso dai fratelli perché “checca,” con un padre assente, che delegava alla moglie tutti i compiti educativi. La madre educa i figli “con metodi fascisti “secondo la mentalità de, l'epoca” mi dice in una in seduta. Castigato dai maestri e punito per le tendenze omosessuali, che emergono nella prima adolescenza, a venti anni realizza una coppia eterosessuale, che lo allontana dalla omosessualità e lo libera del terrore del emarginazione. Quando questa copia, anni dopo, fallisce, per la riemergenza degli impulsi omosessuali, lui distrugge quanto aveva costruito, “per pagare le colpe della sua relazione omosessuale.” Un omosessuale non procrea, per questo mi sento in colpa” mi confida in una seduta. Peccato, del latino pecca, ha il significato di mancanza. Questo e ciò che manca ad un omosessuale. C’è il piacere con l’altro, però manca la procreazione. Riesce a fare una seconda copia eterosessuale e ad avere un figlio. Però il senso di colpa per gli impulsi omosessuali, ritornano. Questa colpa persecutoria, espressione della dipendenza al super-io sadico, provoca la malattia psicosomatica: intensi mal di testa, e insonnia, incapacità di continuare a lavorare, che lo portano alla consulenza psicoanalitica.

Il piacere sessuale è stato perseguitato nella nostra cultura. La masturbazione e stata colpevolizzata come un peccato. Nella masturbazione, manca l’altro, il piacere si ottiene solo con se stessi ,da se stessi, e si nega l’altro Nel delitto di Onan, invece, la colpa, ciò che manca, è la donna, Il crimine sarebbe il buttare via il seme. Il seme, anziché fecondante, va gettato perso. Questa morale, che partendo della biologia si trasforma in sociale, è alla base della sopravvivenza umana diventa poi, interiorizzata, psicologica, individuale.

Nelle personalità psicopatiche e/o sociopatiche, si osserva una totale negazione della colpa. Il torturatore è il suo paradigma. Diceva uno di loro ad un suo torturato:” no si sente colpa quando si tortura ad un prigioniero, ciò che si tiene in mano non è una persona, sino una cosa.” Molti politici e capi di stato, agiscono distruttivamente, e senza colpa, “per il bene comune”. Se ci fosse conflitto tra ciò che pensano e ciò che fanno, porterebbe loro alla malattia mentale, o alla malattia psicosomatica.

COLPA PERSECUTORIA. COLPA DEPRESSIVA
Melanie Klein distingue due tipi di colpa: la colpa persecutoria, (destruttiva) e la colpa depressiva, capace di riparare sia el Io sia i suoi oggetti.
L’essenza della colpa risiede nel sentimento che il danno fato all'oggetto amato è causato dagli impulsi distruttivi del soggetto, che porta alla necessità: o di annullare o di riparare questo danno.
La invidia, in un Io molto precoce e immaturo, sentita verso un oggetto che ha e non da, incapace di tollerare la frustrazione per la fragilità dei primi mesi di vita, provoca sentimenti d'intenso odio, ostilità, e colpa, sentita come una persecuzione. L’oggetto che la provoca, diventa persecutorio.
Le principali emozioni che intervengono nella colpa persecutoria sono: il risentimento, il dolore, la disperazione, il timore, gli autorimproveri, portando alle malattie regressive di tipo narcisistico, come la schizofrenia, la melancolia, o l’ipocondria.(Lutto patologico). La caratteristica è l’attuazione masochista del io sotto il segno del odio destruttivo.
Nella colpa depressiva, esiste discriminazione tra passato e presente e c’è anche prospettiva di futuro. I sentimenti più importanti della colpa depressiva sono: la preoccupazione per l’oggetto e per l’io, la pena, la nostalgia, la responsabilità. Si manifesta nel lutto normale con un io capace di sublimare e di riparare, sotto il segno dell'amore e dell'istinto di vita. La colpa depressiva possiamo chiamarla senso di responsabilità, la capacità di rispondere davanti ad un danno, e d'avere la maturità di prendersi il compito de fare il lutto, e riparare ciò che si è distrutto.
Crescere, maturare, significa poter trasformare la colpa persecutoria in senso di responsabilità.

BIBLIOGRAFIA
Grinberg Leon, Colpa e Depressione, Edizioni Il Formichiere, Milano, 1977.
Mircea Eliade, Storia delle Credenze e Idee Religiose. Biblioteca Universale Sansoni, Firenze, 1990.
Sartori Maria Gabriella, Desaparecidos, Violenza e Salute Mentale, Nova Cultura Editrice, Rovigo, 1995.